La stampa inquina? 5 modi per renderla più sostenibile.
La stampa inquina. Sì, come tutti i processi di produzione, la stampa inquina. È spesso difficile avere un impatto negativo uguale a zero, ma questo non significa che non dobbiamo cercare di cambiare le carte in tavola. Piuttosto, è necessario adoperarsi per fare tutto ciò che è possibile per diminuire l’inquinamento causato dal nostro mestiere.
Vi parleremo di 5 modi per rendere la stampa più sostenibile.
Inchiostri a base VEGETALE
Gli inchiostri utilizzati nel settore della stampa, possono contenere derivati di petrolio e composti volatili nocivi. Che cosa sono i composti volatili? Sono molecole che tendono a evaporare anche a temperature normali, quindi a passare dallo stato liquido a quello gassoso. Sono considerate nocive quelle che, rimanendo nell’aria e disperdendosi nell’atmosfera, ne alterano l’equilibrio chimico.
Per evitare di diffondere queste sostanze, ci si può avvalere di inchiostri di derivazione vegetale, che hanno un grado minimo di tossicità e sono altamente biodegradabili.
In più, l’essere riciclabile è la loro caratteristica principale: lo sono le fonti con cui vengono creati e lo diventa la carta sulla quale vengono impressi. Infatti, per essere riciclata, la carta deve essere prima “pulita” dalle sostanze estranee e gli inchiostri a base vegetale si prestano più facilmente al lavaggio.
Garantiscono la stessa stampabilità, resistenza e qualità degli inchiostri chimici. Quindi, non bisogna aver paura di usarli!
Carta: non solo riciclata.
Un altro modo per produrre e usufruire di una stampa più attenta all’ambiente, è quello di utilizzare tipi di carta che hanno como scopo quello di salvaguardarlo. Normalmente si pensa che la carta si divida in due grandi gruppi: quella vergine e quella riciclata. In realtà, ci sono altri tipi di carte che possono essere utilizzate per creare bellissimi progetti, senza temere di far del male alla natura.
Le carte a basso impatto ambientale possono essere:
- Certificate FSC: sono carte che provengono da foreste gestite responsabilmente, non solo nel rispetto dell’ambiente, ma anche delle comunità locali.
- Naturali: sono carte prodotte al 100% da fibre vegetali provenienti da piante annuali come bambù e cotone.
- Riciclate: Attenzione! Ci sono diversi tipi di carta riciclata e non tutti sono sostenibili. Per approfondire, vi rimandiamo a un nostro articolo interamente dedicato alla carta riciclata.
- Ecologiche: realizzate con un 15-30% di sottoprodotti di lavorazioni agro-industriali, ad esempio residui di frutta e semi, ma anche di lavorazioni di cuoio e pelletteria.
- Piantabili: Sono carte 100% naturali che al suo interno contengono semi di fiori e ortaggi. Dopo averle utilizzate, mettetele sotto un po’ di terra, bagnatele e… nasceranno delle bellissime piantine! (Per vedere alcune delle nostre creazioni in carta piantabile cliccate qui.)
Matrici prive di additivi chimici
Cosa sono le matrici? Sono lastre in alluminio, o fogli in alluminio, dove vengono incisi i grafismi, ovvero la zona stampata del foglio. Sono il punto di partenza da cui poi vengono ricavate le copie stampate. Proprio perché sono fatte in alluminio, una volta utilizzate sono riciclabili.
Le matrici hanno un film fotosensibile e vengono lavorate tramite il processo chimico dello sviluppo, che è inquinante.
Qual è allora la soluzione? Utilizzare matrici che sostituiscono il film fotosensibile con delle micro-sfere. Esse permettono che la fase di sviluppo passi dall’essere un processo chimico, a utilizzare solamente acqua e gomma arabica, una gomma naturale estratta dal tronco di alcune specie di Acacia. Quindi, le matrici dotate di queste micro-sfere hanno un impatto ben minore sull’ambiente.
Plastificazione Biodegradabile
Chi lavora nel mondo della stampa saprà che molto spesso i clienti richiedono la plastificazione del prodotto cartaceo, per renderlo più resistente. Ci sono, però, molti tipi di plastica e non tutti sono amici dell’ambiente. Basti pensare che vi sono plastiche che non sono nemmeno riciclabili!
Quindi? Non bisogna più fornire o richiedere il processo di plastificazione? Certo che no! L’importante è farlo utilizzando la giusta plastica. Si possono utilizzare quelle che rispettano la norma europea EN-13432, che definisce quali sono le caratteristiche che un materiale deve avere per essere definito compostabile.
Compostabilità → è un processo naturale attraverso il quale la materia organica si decompone in una sostanza ricca di nutrienti. La decomposizione si verifica principalmente attraverso microorganismi come batteri e funghi.
Questa norma stabilisce che il materiale di partenza deve essere almeno al 50% materiale organico e che il suo livello di biodegradabilità sia almeno del 90% entro un massimo di 6 mesi.
Riciclo dei materiali di scarto
Quando si crea un determinato prodotto, è importante tenere a mente che tutto il processo di lavorazione può avere cause negative sull’ambiente.
Durante il processo di stampa, non sono pochi gli scarti generati, soprattutto quando si tratta di creare prodotti unici ed originali. Per essere più sostenibili, è necessario che i materiali di scarto vengano riciclati quando possibile e, soprattutto, smaltiti nel modo corretto.
Riutilizzare i materiali di scarto significa favorire l’economia circolare, ovvero un modello di economia che ha come scopo il recupero e riutilizzo degli scarti ancora utili. Progettare, produrre, utilizzare e riciclare!
Tutto ciò porta così a estendere il ciclo di vita dei prodotti (o degli scarti, appunto) dandogli nuovamente valore e riducendo i rifiuti.
È importante, oggi più che mai, che le aziende cerchino di fare tutto il possibile per proteggere l’ambiente, soprattutto durante i processi di produzione. Abbiamo quindi voluto, nel nostro piccolo, parlare di ciò che è possibile fare per salvaguardare il pianeta quando si tratta di stampa. Noi siamo orgogliosi di adottare questi metodi e continuiamo a impegnarci per essere sempre più green!
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